Moneyrat e lo sticazzi cosmico. Parte II


Una moto si ferma vedendomi camminare (non ve l'ho detto? In Cambogia nessuno cammina) è Mr. Peou, che stupito nel vedermi fa semplicemente dietrofront e mi riaccompagna a casa, facendo molte meno domande di quelle che avrei fatto io, l'importante è che lui le chiavi le ha.
Cambio la maglia, le scarpe e indosso guanti e mascherina. Rientro in quarantena “avete scoperto cosa aveva?” Julia e Thor stanno cercando di aprire il cranio dell'avvoltoio con il drimmer, con scarso successo.
“Che ci fai qui? Che è successo” non ho nessuna voglia di raccontarlo, sono troppo esaurita per spiegare tutto in inglese, apro le braccia e dico solo “un'incomprensione con Moneyrat”- Julia sospira e si gira verso Thor, che nel frattempo è riuscito a far schizzare parte del cervello della bestia sul tavolo.
Sulla strada del ritorno do le necessarie spiegazioni, Julia si incazza, “Non era tuo compito portare i campioni, ma quello di Moneyrat.” Io mi scuso, che non parlando bene l'inglese forse non sono riuscita a fargli capire che dovevamo portare i campioni, o forse non ho capito che li aveva già presi. In parte sono confusa davvero, in parte so bene che lui ha risposto solo “No” ma non voglio infamarlo.
“Lui dice si, anche quando non capisce cosa gli stai dicendo, e a volte dice no, anche quando non capisce cosa gli stai chiedendo.” mi spiega Julia, Thor conferma “una volta gli ho chiesto di comprarmi delle cose, visto che andava in città, e lui ha risposto solo “No”.”
Mi sento meglio, ma non per molto perchè mi sale la rabbia.
Quidi il suo “No” è perchè non ha capito? Perchè non gli interessa o solo perchè è “No” la risposta a tutte le domande dell'universo e dell'esistenza?
Per un attimo rivedo i suoi occhi e il tramonto rispecchiato nelle risaie.
Le sue iridi riflettono la luce dorata che rimbalza tra l'universo e l'enorme sticazzi cosmico.
Arriviamo in Animal kitchen (quartier generale della riserva) controllo nel frigo.
I campioni non ci sono.
Moneyrat aveva preso il campioni da portare in laboratorio.
Tutto questo è stato inutile.
L'agitazione, la corsa, l'incomprensione, l'ansia, l'essere mollata in mezzo al nulla, il tornare a piedi, la rabbia. Tutto perchè non ho capito un cazzo.
Mi sento stupida. Ma tanto stupida.
Chiedo scusa diciotto volte, tanto che Julia mi rimprovera di smetterla.
Almeno i campioni sono in viaggio verso il laboratorio, mi consolo. Sono stupida ma almeno ora sono a casa; doccia, cena e film sonnecchiando sul divano.
Dove ho messo le chiavi di camera mia?
….
continua...