_Thor Tet e le waterplant_

“Andate a prendere delle piante acquatiche” ci dicono.
Moneyrat guida il pick up e io Thor e tet dietro.
Dopo mezz'ora di strada arriviamo alle porte di un tempio, la strada sterrata è costeggiata da ampi spazi aperti, coperti da prati galleggianti di giacinti d'acqua (Eichhornia crassipes ) che da lì a una settimana si sarebbero tinti di lilla.
Non facciamo in tempo a parcheggiare che il pick up si impantana, scendiamo a spingere con le ciabatte che affondano nel fango.
Tre bufali d'acqua ci guardano incuriositi.
Riusciamo a spantanarci e parcheggiamo poco più avanti, con tre cestini mi avvio nella pozza, le ciabatte sono inutili e seguendo Thor e Tet che portano una grossa tinozza avanzo sprofondando nell'acquitrino.
Superata l'ansia per cosa ci sia sotto l'acqua e il pantano è piacevole affondarci i piedi. Ci sono i soliti 35 gradi e l'acqua è quasi fresca.
Facciamo più volte la spola trasportando parecchie piante, il grande scherzo è indicarsi i polpacci nudi a vicenda con faccia allarmata; abbiamo tre modi diversi di dire sanguisuga: leech, blutegel, ឈ្លើង. E anche se ci sforzassimo di dirlo in inglese non ci capiremmo comunque.
Riempiamo il retro del pick up, salutiamo i bambini che si sono radunati a guardarci e pantano permettendo, ce ne andiamo.
Mi piace sempre quando incrociamo dei turisti osservare il loro sguardo curioso, si chiedono perchè non ho un cappellino e una guida in mano ma sono a piedi nudi e coperta di fango.
Torniamo al centro e scarichiamo il pick up.
Sul fondo del cassone sono rimasti due serpenti arcobaleno (Enhydris enhydris ) e tre sanguisughe, o ឈ្លើង se preferite, di cui una grande come il palmo della mia mano.