Nel recinto dei Velociraptor parte II - Vincere la paura, paurare la vincita.


La mattina lavoro in quarantena, che come suggerisce il nome è la zona dove vengono tenuti i nuovi arrivati per un periodo sufficientemente lungo ad assicurarsi se siano portatori di malattie, parassiti etc.
La quarantena include anche la “clinica” veterinaria, il laboratorio e la sala necropsie.
Detto così sembra una roba grossa.
Sono 2 stanzine che difendiamo strenuamente dalla muffa e dai rospi.
In quarantena abbiamo 3 velociraptor.
(per spiegazione sui velociraptor vedere post precedente “Nel recinto dei velociraptor”)
uno di questi necessita di un ramo su cui posarsi
Io devo procurarglielo
ciò significa entrare in una stanza di 15 metri quadri con uno di quei mostri.
Ciò significa stare in quella stanza con quel mostro per il tempo necessario a fissare un ramo lungo 2-3 metri ai supporti.
Ciò significa anche dare le spalle al mostro.
Non ho mai capito negli horror quando la gente sente qualcosa alle sue spalle, come il fiato della creatura demoniaca di turno. E NON SI GIRA.
Folli.
Non devo farlo.
Posso chiedere ad altri di farlo
la Vet mi chiede se voglio che venga con me
No.
Posso farlo
devo farlo.
È solo un piccione con le gambe lunghe
e il becco lungo quanto il mio braccio
acuminato
gli occhi di ghiaccio
mangia serpenti
e cadaveri..
oddio mi tremano le mani.
Se un cazzo di cobra ha paura di loro, perchè io non dovrei averne?!
Calma.
Scelgo il ramo
ci metto giusto quei 30 minuti
parlando da sola come una pazza.
Prendo fascette, pinze e quant'altro.
La vet e la boss mi guardano fare avanti e indietro confusa
(in questo tempo un keeper avrebbe già concluso)
mi metto gli occhiali protettivi?
Guardo la vet, lei sorride come per dire “se ti fa sentire più sicura” ma i velociraptor non sono come gli aironi, quelli ti cavano un occhio in 3 secondi con la precisione di un chirurgo.
Questi ti malmenano e bruciano casa tua davanti a te prima di finirti
gli occhiali non servono.
Basta scuse.
Entro.
La prima porta tutto bene
l'ospite di quella gabbia se ne sta tranquillo nel suo angolo.
La seconda porta la apro lenta
e lui è li a circa 3 metri da me
un brivido mi percorre la schiena
è più piccolo di quello che pensassi.
Mi arriva all'ombelico
certo se salta arriva comodo agli occhi
merda perchè non ho gli occhiali?
Avanza nella mia direzione
resto sull'uscio cosciente che alle mie spalle ce n'è un altro.
“è solo curioso” mi dice la boss che mi guarda da fuori
avanza ancora
no panic, pensa che tu sia li per portargli il cibo, appena vede che non ne hai se ne va...
avanza
lo stomaco mi si chiude
avanza
lo stomaco mi si riempie di ghiaccio
avanza
mantieni la calma, adesso fai per***BLACK OUT***
Panico entra impetuoso nella stanza del mio cranio e stacca tutto, afferra le spine come fossero un mazzo di fiori e le strappa dalle prese.
Oggi niente torta di mele.
Riprendo coscienza che stringo saldo in mano il becco del poveretto che agita le ali cercando di divincolarsi, lo costringo ad indietreggiare fino all'angolo della gabbia, non so se provo rabbia, paura o istinto omicida.
Sento il cuore che pulsa negli incavi dei gomiti.
Sento la boss che dalla remota realtà mi dice “good catch! ” evidentemente sorpresa.
La bestia mi guarda col suo occhio azzurro ghiaccio, in cui ora vedo paura, la stessa mia se non di più.
Lo lascio andare ed esco veloce dalla gabbia.
L'adrenalina mi lascia scariche dalla punta delle dita, la voglia di piangere gridare ridere spaccare tutto forma una palla che mi vortica in gola.
Respira
respira
respira
il senso di colpa mi assale, povera bestiola spero di non avergli fatto del male.
Che deficiente che sono, mi sento una merda.
La boss mi viene a parlare e mi tranquillizza, la bestia sta bene e ho gestito la situazione bene.
Ma il ramo non è ancora dove dovrebbe essere.
Ritento.
Tra una 20na di minuti però.
Prossima puntata, prossimo tentativo.
Si avete ragione. Nulla di interessante è successo nemmeno in questa.