Velociraptor – vincere la paura


“domani spostiamo alcuni velociraptor dalla quarantena ai recinti dietro. Li sposterai tu?”
silenzio
guardo la boss
guardo la vet,
guardo panico che si stappa un crodino e si mette comodo.
“si, certo” mugolo con voce fioca.
La notte mi tormento un poco, prima di scivolare in un sonno nero e profondo.
Sorge il sole che sono già sveglia, non è l'idea delle bestiacce assassine che mi assilla, è parecchio tempo ormai che al sorgere del sole mi sveglio (poi mi giro più che volentieri dall'altra parte e ritorno a dormire, per quel che valgono quei 10 minuti prima che la sveglia suoni).
Siamo io, la spagnola e la boss.
La boss è la mia prima sostenitrice in questa battaglia contro la fobia.
E sorridendo mi fa segno di entrare nella gabbia.
È lui, il primo.
Lui.
Quello con cui ho combattuto l'eterna lotta nella fascetta.
L'epopea del ramo
la guerra che vinsi brandendo la mia excalibur rosa spazzapavimenti.
(per approfondimenti riguardo la guerra della fascetta vedere post precedenti )
È il senso dell'umorismo del cosmo che ha portato il campari e si è messo comodo vicino a panico.
È giusto così.
Entro nella gabbia senza esitazione, non ho una scopa in mano, ma stavolta ho gli occhiali.
Lui si ricorda di me, e impavido mi viene contro
Panico stappa il bianco e taglia l'arancia
io lo aspetto
panico miscela sapiente campari red e vino bianco
lui avanza
umorismo del cosmo sorride accettando il bicchiere offerto da panico.
Ne offrissero uno anche a me, no mai eh.
Avanzo di due passi e approfitto dell'indecisione del gigante piccione per afferragli il becco.
Panico si strozza con l'arancia.
Il velociraptor si agita sbattendo le ali all'impazzata, punta gli artigli e si dimena per liberarsi.
Lo tengo saldo.
Non ho paura.
Il ghiaccio allunga il drink mentre panico mi guarda con la bocca spalancata.
Mi inginocchio e lo passo sotto il braccio afferrandogli le zampe.
Scalcia e si dimena, ma non va da nessuna parte.
Il senso dell'umorismo cosmico sorridendo vuota il bicchiere, da una pacca sulla spalla a panico ed mi accompagna fuori.
Io lui e il mio piccione gigante sottobraccio.
Fuck you idiot, la prossima volta offrimelo il campari.