Il fattaccio del frigorifero il ritorno – la città fantasma

Mom mi chiama con un gesto della mano.
"Puoi controllare questo?" battendo con il palmo il frigorifero.
È caldo, sia fuori che dentro, più fuori che dentro, la carne surgelata si sta squagliando di rosso nel surgelatore.
Chiamo la boss.
L'altro boss e la Vet sono partiti per le ferie da nemmeno un'ora, e già iniziano i guai.
In breve decidiamo di svuotarlo, smistando il cibo tra i frigoriferi e i freezer ancora funzionanti.
È il più Grande che abbiamo e contiene il cibo per tutti gli animali del centro e viene ricaricato ogni 5 giorni.
Il frigo di casa della Vet viene presto riempito e in quello della boss non c'è spazio, come d'altronde nel mio.
Una sola è l'opzione: utilizzare quello della scimmia e dell'inquilino fantasma.
Si narrano leggende su cosa contenga, pare che le sette piaghe d'Egitto siano fuoriuscite dall'ultimo tentativo di sbrinarlo.
Barattoli ripieni di armi batteriologiche che la nord Korea pagherebbe a peso d'oro per avere, per poi dire "no dai, questo è troppo anche per me" dopo averli visti.
C'è chi dice che l'arca dell'alleanza sia nascosta qui, ma sono solo leggende..
Anche se, quella scatola di fianco al vaso di pandora potrebbe anche essere...
Indosso i guanti e la tuta anticontaminazione e mi appreso ad entrare in quell'universo inesplorato, non so se l'atmosfera sarà respirabile, a quali radiazioni sarò esposta e se incontrerò altre forme di vita.
Una cosa la so; so che le forme di vita che stanno prendendo forma dalla mia bocca hanno le sembianze di imprecazioni simili a santi di varie religioni, e si fanno sempre più numerose mentre mi addentro in quell'inferno freddo.
Ci sono sacchetti con dentro sacchetti che contengono buste di sacchetti di cose marce.
Barattoli di cose di mucca sorridenti che hanno perso la vita nel conflitto del 15-18
Macchie nere e pelose che dovevano assomigliare ad alimenti una volta
Barattoli di marmellate di animali estinti
Birre scadute 2 anni fa mi implorano di porre fine alle loro misere esistenze
Due barattoli di mais decorano il fondo del frigo, esplodendo hanno ridipinto le pareti di un verde rancido.
Stalattiti decorate di muffe e colonie funginee costellano il vano al di sotto del surgelatore, come vetri di murano testimoni del susseguirsi delle ere glaciali.
Involucri di polistirolo ingiallito racchiudono come chiglie di navi affondate quello che all'interno sembrerebbe l'ultima cena consumata dai passeggeri del Titanic, e rimessa durante il naufragio.
D'improvviso un raggio di sole filtra in questi glauchi inferi, come un albero nel deserto spunta un barattolo di burro d'arachidi.
Sigillato.
Non scaduto.
Ma è light (“ridotto contenuto di grassi” è la peggior bestemmia mai scaturita da labbra umane). Mai una gioia. Mai.
Se c'è una cosa che mi estrae con le forcipi dalla grazia divina è lo spreco di cibo.
Non incolpo la scimmia per questo; il suo ripiano è mediamente pulito e contiene solo il suo latte, il the e la sua siringa di vermicida.
Butto i sacchetti di forme di vita aliene che gesticolano e imprecano mentre le scaravento nel bidone.
Tutto ciò che è chiuso ermeticamente, seppur scaduto lo metto sopra al frigo, a comporre una tetra città fatta di palazzi di ketchup stantio e torri di fagioli inabitate.
Vorrei che il sindaco della città (il fantasma) venga a visitarla conscio della scelta che gli spetta, radere totalmente al suolo la cittadina o salvare qualche edificio e coloro che lo abitano.



Sono passate ormai più di 3 settimane da allora, e la città fantasma ancora svetta sulla cima del monte frigo, con i suoi palazzi di salsa piccante e le sue torri di salsa di pesce.
Gli abitanti vivono felici e spensierati, sapendo che il giudizio universale è rimandato a data da destinarsi.
Figli di un dio fantasma che non ha interesse alcuno nelle loro sorti.