Capita che delle volte hai a che fare con una pila di ricevute alta come un bambino di sei anni, con fogli excel lunghi chilometri che ti si anchilosa un dito a scrollare fino al totale, che ammonta a un calcio nel culo e 30 centesimi.
Che se qui si fa una ricevuta per ogni 75 centesimi di spesa finiamo domani.
Capita che ti rompi le balle e decidi di andare goderti il tramonto sul mekong gustandoti una birra fresca.
Capita che la tua moto sia bloccata tra altre mille e scazzata urlando parole a caso in cambogiano ti fai strada schivando bambini di 8 anni in 6 su un motorino.
Capita che poi di birre ne bevi 3 e che straparli per 2 ore al telefono con quella pinnipede disagiata mentale della tua migliore amica.
Capita che il sole tramonta, il verduraio chiude, i vestiti sono ancora in lavanderia e torni a casa solo perchè il cellulare si è scaricato e la birra è finita.
E allora guardi la tua patata e mezza e la mezza cipolla che ti salutano sorridenti.
Non è che hai fame, ma la doccia fredda ti ricorda che devi mangiare, nonostante siano le 8 emezza e ti viene la malsana idea di andare semplicemente a letto.
Quando son giù guardo video di ricette su youtube.
Quando son giù ho anche altri metodi per tirarmi su, ma questo blog lo legge anche mia madre.
Accoppi la patata e mezza e la metti a bollire con sale e rosmarino e poco olio, in poca acqua, non per altro, ma solo perchè hai un fornello da campeggio e se finisce la bomboletta del gas ti tocca scendere a comprarla.
Tagli la mezza cipolla usandone una metà, quindi un quarto.
Ah se non si fosse capito questa è una ricetta.
Ed è tutto partito dal fatto che sto pomeriggio tra una ricevuta e l'altra ho guardato un tot di ricette.
La cipolla la tagli fine, e la lasci li.
In una ciotola versi un tot di farina a caso, la riempi di olio, troppo, tanto che devi aggiungere della farina.
Prendi un po' dell'acqua di cottura e bagni la farina già mischiata con l'olio, ti dimentichi il sale, ma tanto è nell'acqua di cottura.
Inizi a impastare
ustionandoti le mani.
Già
le patate stanno bollendo, è normale che l'acqua di cottura sia calda.
Idiota.
Continui a impastare facendo una pallotta morbida, la metti in una ciotola e la copri con la maglietta che stavi usando per asciugarti i capelli.
Fermi la cottura prima che le patate si disintegrino, le metti da parte e lavi la padella che stava li ad aspettarti da pranzo.
Ci schiaffi dentro olio cipolla e un po' di aglio, le fai soffriggere con l'olio e una spruzzata di sale.
Scoli le patate con la forchetta, così da tenere l'acqua di cottura.
Intanto metti della musica e balli. Non importa quale, fatti consigliare dalle patate.
Butti le patate nella padella con il soffritto e fai saltare il tutto, dimenticandotene abbastanza spesso da farle diventare croccanti.
La pasta non ha riposato abbastanza, ma tu hai fame e te ne sbatti.
Stacchi pezzettini e cominci a appiattirli e a stenderli con il mattarello. Non importa se ti sei scordata di pulire il ripiano e ogni tanto incorpori formichine.
Scherzo, sono vegetariana.
Ma se non si levano dai maroni avrò proteine in più nella dieta.
Fai dei dischetti dislessici, che saranno pure sottili come da ricetta, ma tondi come un cerchio fatto da uno col parkinson.
Ci infili dentro il ripieno di patate aglio e cipolla e li chiudi alla male e peggio, come solo le mani sapienti di un lombrico saprebbero fare. Tanto che sembrano i figli deformi di un cuoco cinese con problemi mentali nato a Cernobyl
Ne fai tanti quanto la pasta basta e il ripieno avanzato te lo cacci in bocca senza complimenti.
Riaccendi l'acqua di bollitura delle patate e ci cacci dentro i ravioli, li fai bollire per un lasso di tempo necessario a mettere su la puntata in streaming e girovagare per la casa ballando.
Li scoli e li servi accompagnati da una ciotola di salsa di soia e spezie a caso.
Spettacolari.
Contro ogni prognostico.
Perdi i primi minuti dell'episodio di Peaky blinders perchè troppo impegnata a capacitarti di come siano venuti buoni.
Fantastico.
Fine.
Cotto e mangiato.
Ho ancora l'acqua di cottura e un languorino.
Mi chiedo se sia la cosa giusta pretendere che sia una zuppa e mangiarla.