Rupert Percival II

Non userò mai più quel bicchiere..
Usa le sue antennine malefiche per tamburellare sul vetro, si gira attorno ticchettanto, o almeno, così mi immagino il suo rumore.
Non penso che lo ucciderò. Di solito li “ricolloco” che è un modo gentile per dire “scaraventarli giù dalla finestra” ma mi sono appena trasferita al pian terreno.
E non ho finestre.
Lo osservo rigirarsi sotto la sua campana di vetro mentre finisco di lavare i piatti.
Non importa. Ci penserò domani. Vado a letto. Per una notte in un bicchiere non creperà mica.

Taglio le melanzane per friggerle prepotentemente, pasta alla norma.
Lui è ancora lì, tranquillamente scarafaggioso.
Assaggio uno spaghetto, crudo, lo lancio davanti al buco-porta della camera di Flushh, non lo vedo quasi mai ma tutto il cibo che gli lascio davanti lo fa sparire.
Lui mi guarda da sotto il vetro e fa gli occhi cucciolosi.
Eddai che te lo meriti anche tu uno spaghetto... o una melanzana.
Alzo delicatamente il bicchiere e faccio scivolare dentro un culo di melanzana cruda, osservandolo mentre ci si avvicina interessato.
Non è che ho paura degli scarafaggi...
non ne vado matta ma riconosco il loro ruolo biologico...
sono creature interessanti.
MA DEVONO STARE LONTANE DA ME.
Mi suscitano reazioni esagerate..
Tipo lasciar cadere oggetti urlacchiando, o saltare come una molla appena sento qualcosa sfiorarmi i piedi nel buio (qui almeno ho la scusa di ragni e serpenti velenosi..)

Lo osservo mentre si gusta la melanzana, ha un motivo curioso sulla schiena, giallognolo a macchie simmetriche,
in fondo sono carini.
Potrei costruirgli una casa e imparare a conoscerlo meglio, una villetta in cartone come quelle che costruivo per gli scarabei da piccola.
Dovrei dargli un nome, un nome nobile, che rispecchi il rispetto che provo per lui a discapito della mia involontaria reazione di ribrezzo, un nome nobile per sottolineare il rigurgito anti aristocratico che mi porta ad associazioni mentali borghesia-scarafaggi.
Lo chiamerò Rupert Percival II.
Per essere davvero nobile meriterebbe almeno due cognomi, e un'iscrizione nel libro del CNI (Corpo della Nobiltà Italiana) ma lasciamo perdere, che l'argomento già mi irrita così.
Mi avvicino e gli faccio scivolare sotto un altro pezzetto di melanzana chiamandolo per nome, in tutta risposta Percy fa ticchettare le antennine contro il vetro.
Bravo il mio patatino.
Mi sto già affezionando.
Non è che mi sento sola? Se sono arrivata ad arruolare tra gli inquilini anche gli scarafaggi mi sa che non sto messa benissimo...
Ma in fondo che differenza c'è tra me e lui e Flush? Siamo tutti abitanti di questa terra, e che io lo voglia o meno di questa casa, quindi tanto vale essere in buoni rapporti.
Consulto CobraMan che ne sa anche di insetti, con il progetto di fabbricare una buona casetta per Percy, mi documento su internet cercando di identificare la specie e capire i suoi bisogni, e non avendo di meglio decido di fornirgli una teca più grande per il momento, un barattolone.
Arrivo in cucina pronta a scambiare il bicchiere con il barattolo a velocità supersonica per evitare che Rupert Percival II schizzi fuori scarafaggiando per tutta la casa (cosa che mi causerebbe comunque dello sgomento).
Qualcosa non va.
Rupert sta...
sta cacando fuori un qualcosa di grosso e marrone...
- Ma gli scarafaggi cacano? - domanda indignato il mio omino del cervello
- Ovvio! Tutto ciò che mangia deve pur cacare! - risponde l'altro omino del cervello (quello studiato)
- ma così grossa?! - intervengo io – cioè ragazzi è tipo lunga quanto il suo addome...-
- .. ehm ho timore che sia qualcos'altro.. qualcosa di peggio .. - azzarda “lo studiato”.
So cosa intende. E non mi piace per nulla.
Afferro il telefono e gli scatto una foto mandandola direttamente a CobraMan che in un attimo trasforma i miei timori in certezza.
No, non è cacca.




Si, si si tratta di un ooteca.
(capsula che contiene le uova)
il mio primo pensiero è stato “ho sbagliato tutto! Percival è una femmina!!” ma prima che potessi pensare a una versione femminile del suo nome (Rupertina Percivalla seconda?) il secondo pensiero ha spostato a schiaffi il primo gridando “SARA' UN'INVASIONE! USCIRANNO IN MIGLIAIA DA QUELLO STRONZO-OOTECA, CI MANGERANNO VIVI NEL SONNO!!”
Panico.
In un attimo rivedo casa della mia amichetta delle elementari (Awa) e il suo bagno piccolo, quello in fondo al corridoio, quello che quando dormivo da lei e ci alzavamo di notte per fare la pipì ci terrorizzava tanto che ci voleva tutto il coraggio e tutte le mani strette e i passi piccoli per andarci. Quello invaso dagli scarafaggi, che camminando nel corridoio buio ti sfioravano i piedi e ti facevano saltare, quello che ci faceva sentire i formicolii sotto i vestiti come se ci stessero scalando le gambe. Quello che speravi di non sentire scrash quando appoggiavi i piedi.
“sembra di camminare sui biscotti....” come diceva il ragazzino di Indiana Jones.
NO. NO. NO.
Urge rimedio.
Ma come faccio a sfrattare una scarafaggia incinta (si vabbeh non ha il pancione, ha un pancione esterno...) con che cuore?
In ogni caso è un'ooteca sola, farà al massimo una qualche decina di blatte... blattine....
NO. L'omino del cervello si barrica all'entrata del senno impedendo ogni trattativa.
- No. O io o lo scarafaggio! -
Per un attimo penso ai numerosi vantaggi che otterrei sbarazzandomi dell'omino del cervello...
Ma no. Pensiamoci domani, le uova non si schiuderanno in una notte sola... o no?



Epilogo:
L'indomani faccio scivolare un cornflackes sotto il vetro di Rupertina Percivalla II notando con leggera ansia che l'ooteca è scomparsa, probabilmente era vuota o Rupy ha fatto uno spuntino notturno (si, ho rifiutato categoricamente l'idea che si possa essere schiusa)
Tanto meglio, la notte ha portato consiglio, tappo il barattolo e mi incammino; “non è che non ti voglio Rupy, è che tra me e Flushh abbiamo parlato e pensiamo che non sia il caso di avere un altra inquilina adesso... torna a trovarci eh!” la saluto mentre stappando il barattolo la fiondo dritta oltre la recinzione di cinta del mio palazzo.

Ciao Rupertina Percivalla II, Contessa di Stung treng sul Mekong.