É successo di nuovo - il ritorno (ri-ri- torno)




La rappresentazione FANTASTICAMENTE veritiera è frutto di Agnesoride il lemure ubriaco

Ci sono delle volte che un odore o un sapore ci riporta in mente ricordi frammentati, incompleti, fuggevoli che rincorriamo e dissotterriamo nel tentativo di identificare quell'aroma che non ci è nuovo.
Ecco no.
Questo non succede con l'aroma di topo morto. Quello ti salta in mente come un coppino fatto bene, quelli che fanno SCIOCK seguito da OUUUUUU e svariate imprecazioni.
6.15 di mattina, mi sciacquo la faccia litigando con il cervello,
lui vuole continuare a dormire,
io pure.
Non so perchè stiamo litigando onestamente.
Il profumo del sapone scivola via lasciando quel retrogusto dal pelo grigio e le zampine rosa.

Merda.

No dai, non di nuovo.

Cobraman conferma lanciando imprecazioni in brummie.
Nemmeno tre giorni fa un impresa di scapestrati è venuta ad aggiustare il tetto; sono 3 stagioni delle piogge che ci piove in casa. Insieme ad una forse futura asciuttezza abbiamo ricevuto anche calcinacci, polvere e pezzi di tegole e un grosso buco nel contro soffitto, regalo di uno dei scapestrati che è inciampato mentre gironzolava nel sottotetto, sfondando con il piede ciabattato il contro soffitto.
Ma va beh, l'importante è provarci.
Le due settimane precedenti alla venuta degli scapestrati aggiusta-tetti le ho passate rincorrendo avvoltoi nel Nord Est del paese, svegliandomi alle cinque e aspettando per ore e ore che si decidessero a scendere a mangiare la mucca in putrefazione per poterli catturare.
Ne abbiamo presi solo due.
Mannaggia a loro.
Tutto questo per dire che la casa è in condizioni pietose, tra incuria, calcinacci, tonnellate di vestiti zozzi di avvoltoio e gli svariati rave party organizzati dai gechi e dai ragni mentre non c'eravamo.
E da oggi. Anche l'acqua al sapor di topo.
Tanto perchè se volevi lavare qualcosa ora non puoi.

Armata di torcia e santa pazienza salgo a controllare la cisterna, l'acqua è limpida e pulita ma puzza lievemente di topo.
Un pensiero molesto mi assale.
Mabb mi raggiunge nel sottotetto.

Mabb è uno della squadra dei costruttori, è bravo e preciso a saldare, se ne intende di motori ed è uno di quelli che se può lavorare da solo, e chiudersi ad aggiustare cose, è felice. Non sorride spesso, non a lavoro, ma se passi da casa sua quando non lavora ha sempre il figlioletto in braccio e un sorriso da orecchia a orecchia. È mezzo sordo, e il suo nome vuol dire “Grasso”. Come se appena nato la madre l'avesse visto e avesse detto, “mhbè bello cinghialotto il ragazzo, chiamiamolo Grasso!”.
Che poi vuol dire tipo “cicciottello”, perchè nessuno si offende se dici Mabb, la parola offensiva per chiamare qualcuno “grassone” è Tnat (che ovviamente non si scrive così).
Ma se ripeti due volte “Mabb”, quindi “Mabb Mabb” vuol dire carino o tenero, carino come un cucciolo o tenero come un altro cucciolo (non mi vengono in mente molte cose tenere, qualcuno direbbe come un neonato ma quelli son davvero brutti brutti, tutti grinzosi).
Sta di fatto che CiccioMabb, che non è ciccio per nulla, anzi bello fisicato indica il tubo azzurro che parte dalla cisterna e fa segno di tagliare. Io decido di lasciarlo fare facendogli capire che se ha bisogno di una mano può sempre chiamarmi.
Non l' ha mai fatto.
Mabb taglia il tubo e lo sostituisce.
Non so perchè fosse certo che in quei 30 cm di tubo che ha tagliato risiedesse il problema della puzza di topo.
Sta di fatto che non ha risolto un cazzo.

Il secondo giorno mi ci metto, e togliendo tutti i rubinetti della casa (3) e chiudendo l'acqua riverso un litro intero di pulisci cessi nella cisterna mezza piena e con scopa in mano spazzolo l'interno metallico. Ci sono circa 47 gradi centigradi nel sotto tetto. E sto gocciolando da ogni poro che se saltassi nella cisterna stessa sarei più asciutta. Lascio scorrere un po' d'acqua dai vari tubi e poi richiudo tutto e rimonto i rubinetti per poi riaprire l'acqua.
Il piano consiste nel riempire le tubature che collegano la cisterna ai rubinetti di Super-ultra-pulisci-cessi-dissolvi-cadaveri, lasciare agire il prodotto e poi svuotare l'intera cisterna nella speranza che la pressione si porti via tutti i pezzi di ratto incastrati chissà dove.
L'alternativa è spaccare il muro e cambiare il tubo.
Dopo aver svuotato e riempito la cisterna dal rubinetto del bagno esce acqua pulita, puzza di chimico ma almeno non di topo.
Il rubinetto della doccia uguale.
Anche se....
ad un'attenta analisi piccoli fluttuanti peli turbinano nell'acqua una volta che essa si accumula nel secchio della doccia.
(si, la mia doccia è un rubinetto che riempie un secchio dal quale con una baslotta di plastica ci si splasha l'acqua addosso. Vuol la doccia calda? Fai bollire dell'acqua e la misceli nel secchio e poi te la splashi in testa usando la suddetta baslotta)

No. Dai.

Il rubinetto della cucina invece non funziona proprio più.

No dai. Perchè?

L'omino dell'ottimismo nella mia testa esulta “SIIIIII ABBIAMO TROVATO IL TOPO!!”,
Mi piace chi trova il lato positivo in ogni cosa, ma l'omino dell'ottimismo è rimasto coinvolto in un tragico e bizzarro incidente, che coinvolge un secchio pieno d'acqua e peli di topo e una mano che gli ha tenuto la testa sott'acqua abbastanza a lungo da fargli assaporare il sapore di zampine rosa.
Ma il nostro deceduto amico aveva ragione; abbiamo trovato il topo.
È probabilmente incastrato nel tubo che porta l'acqua al rubinetto della cucina.
Lo smontiamo ed estraiamo pezzi di pelliccetta e un paio di zampine.
Risolto tutto!
No.
Se gli svariati anni in università a studiare gli animali mi hanno insegnato qualcosa i topi hanno 4 zampe, e non 2.
4.
Dove sono le 2 zampe mancanti? E la testolina?
“forse era un topo invalido e aveva solo due zampe!” esclama positivo l'omino dell'ottimismo
“MA TU NON ERI MORTO IN QUEL TRAGICO E DEL TUTTO CASUALE INCIDENTE?!”
l'omino dell'ottimismo si allontana lesto da ogni secchio presente in casa, e ce ne sono parecchi visto che son due giorni che lavo i piatti andando a prendere l'acqua al pozzo.
Svito tutti i rubinetti e li pulisco uno a uno, svitando i filtri e lasciando tutto a bagno nel detersivo, poi nella candeggina, poi li faccio bollire col bicarbonato. (avrei anche potuto dargli fuoco già che c'ero, tanto per essere sicura).
Da questa operazione altri peli e altre zampine sono uscite. Ma nessuna testolina.
I tubi son lavati, i rubinetti pure, i filtri cambiati, l'unica possibile via d'entrata per i topi alla cisterna è stata sigillata con rete metallica.
È ora di rimontare tutto e pulire la casa da cima a fondo.
(se siete stanchi a leggere sta odissea potete immaginare quanto fossi stanca io a fare il tutto a 35 gradi centigradi o più)



Sto ri-avvitando l'ultimo rubinetto, quello della cucina, quando con uno sforzo immane riesco a posizionarlo correttamente e …
CRACK.
Lo rompo.

Dopo averlo pulito, pezzo per pezzo, per le ultime 4 ore.

Un urlo da Conan il barbaro mi scroscia dalla gola. Lancio il rubinetto, i piatti, i secchi e tutte le imprecazioni che ho contro il muro e me ne vado.

Torno a casa due ore dopo che Cobraman ha sostituito il rubinetto con uno di riserva, della misura sbagliata. Ma è l'unico che c'è, la prossima volta che qualcuno andrà in città ne comprerà uno nuovo.
Forse.
Rimaniamo io e l'omino dell'ottimismo a pensare che, alla fine non è così improbabile che il topo fosse davvero invalido.
4 zampine e nessuna testa...