Giganti

“No, non possiamo andare quel venerdì, Kuy è impegnato, c'è una cerimonia al villaggio”
“ ah, che cerimonia?”
“devono scacciare il gigante”
“ah, beh allora si che è impegnato... “

Mi faccio spiegare di più sulla cerimonia; “c'è una tigre, e tutto il villaggio la insegue e la scaccia lanciando oggetti e brandendo bastoni”
“ ah ma non era un gigante? “
“è la stessa cosa, è una tigre con la faccia molto brutta, come un gigante”
- okay sono confusa -
“ma non è una tigre vera...” il mio collega ride “ no no, è uno del villaggio, con una maschera da gigante e i vestiti stracciati, che balla e salta e si muove come un pazzo, e tutti lo scacciano”
“Wow, possiamo andare anche noi a vedere la cerimonia? “
“ No, nessuno che non è di quel villaggio può assistere, scacciano la sfortuna e la malattia e gli spiriti malvagi, non può esserci nessuno straniero”
“ah, peccato, però dì a Kuy di fare tante foto che voglio vederlo anche io la tigre-gigante” il mio collega ride ancora della mia ignoranza sull'argomento “ ma non è una tigre gigante. Non si può tradurre, chiamalo solo យក្សអាក្រក់ Yok sa akrak.”
“ah beh ora è più chiaro.. ma è tipo una cerimonia apotropaica per allontanare il male, come il capro espiatorio? ” il mio collega mi guarda storto, decide che non ha capito e se ne va.

Si lo fa spesso di andarsene quando non capisce.




A destra un gigante, a sinistra due tizi vestiti e truccati da giganti (foto dal web)

E' difficile per i miei colleghi tradurre e spiegare certe cose, un po' perché mancano le parole, un po' perché manca un livello comune di conoscenza su cui basarsi per comunicare, specialmente quando si tratta di temi religiosi-spirituali o mitologici, dove la traduzione rimanda ad altri significati; per esempio i giganti, che nella mitologia occidentale sono creature di dimensioni e forza prodigiosa ma dalla forma più o meno umana, qui invece sono più simili a demoni o orchi, dalla pelle rossa o blu i denti a sciabola e si, spesso di dimensioni superiori a quelle umane ma non per forza.
Oppure quando ho cercato di spiegare a Tet del Dio cristiano, e alla terza volta che gli ho risposto “no, non è Buddha, è un altro” mi ha detto stufo indicando il mio telefono “beh allora mostrami una foto!” e mi son trovata per la prima volta su Google a cercare immagini di Dio, alla fine ho optato per una di quelle dove ha la barba lunga, cosa che ha fatto ridere tantissimo Tet “ma è un vecchio!” ha esclamato quando l'ha visto.

Ma torniamo ai giganti;

Il Ting Mong del mio vicino di casa
Guidando per i villaggi intorno a casa è facile vedere tanti Ting Mong davanti ai cancelli e alle porte; i Ting Mong sono come spaventapasseri, ma non per passeri, servono per spaventare i fantasmi, gli spiriti malvagi e le malattie, e tenerle lontane dalla propria casa o dal proprio villaggio, per questo hanno spesso facce orribili ma sempre sembianze umane, perchè, in caso uno spirito malvagio venisse a portare cattiva sorte e malattia, si ingannerebbe maledendo il fantoccio anziché una persona vera.


È facile vederli un po' ovunque e con la paura del Coronavirus sono aumentati, di solito son fatti con vecchi jeans e felpe, caschi da moto e pistole o spade di legno, a volte anche bazooka e granate.
Tradizionalmente erano chiamati Yeak Cheal (yeak = gigante , Cheal = è l'atto di intrecciare cestini ) avevano facce spaventose da giganti, erano costruiti con cestini intrecciati e raggiungevano due o tre metri di altezza, venivano messi all'entrata dei villaggi a protezione degli stessi.
É interessante sapere come questa tradizione sia cambiata, con l'arrivo dei coloni Francesi i giganti hanno smesso di essere la cosa più spaventosa immaginabile e i Yeak Cheal hanno iniziato ad avere la pelle chiara e “i nasi appuntiti come lame” e corpi umani grossi come quelli dei Barang, trasformando i Yeak Cheal in Ting Mong. (questo non sono io a dirlo eh, è il Professore di Antropologia Ang Choulean alla Royal University of Fine Arts di Phnom Penh)
Alcuni Ting Mong fotografati in giro per il paese e pubblicati su facebook



Un Ting Mong molto convincente con il suo bazooka


PS; Con la parola Ting Mong si indicano anche dei pupazzoni usati durante le cerimonie delle pagode e dei villaggi dove una coppia, maschio e femmina di Ting Mong danza per raccogliere donazioni.